La recensione dei primi due episodi di The Astronaut Wives Club con Yvonne Strahovski

The Astronaut Wives Club la nuova serie targata ABC che vede tra le protagoniste la nostra splendida Yvonne Strahovski ha, dopo essere stata a lungo rimandata, fatto il suo debutto nel palinsesto televisivo americano il 18 giugno scorso.

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Creata da Stephanie Savage (Gossip Girl, The O.C.) e da quel Josh Schwartz che ben conosciamo (The O.C, Chuck), la serie si basa sull'omonimo libro di Lily Koppel, “The Astronaut Wives Club”. Al centro della storia ci sono le vicende delle mogli dei sette astronauti che vennero scelti dalla NASA per partecipare al primo programma statunitense di missioni spaziali.
Il pilot della serie parte proprio dal giorno del lancio della prima navetta del programma “Mercury” per poi tornare indietro di due anni esatti attraverso un flashback. Tramite questo espediente assistiamo alla selezione dei 7 astronauti e al loro incontro, ma sopratutto ci vengono presentate le loro mogli.
Ed è già in questi primissimi minuti che si notano i primi difetti della serie. Qualcuno aveva azzardato il paragone con Mad Men parlando di questa serie appunto come di un Mad Men al femminile. Niente di più lontano, niente di più sbagliato. Quella profondità psicologica che ha reso indimenticabili i personaggi della serie di Matt Weiner è qui, almeno in questi primi due episodi, totalmente assente o solo frettolosamente abbozzata per lasciare spazio ad aspetti meno importanti che lasciano pensare più ad un paragone con le “Desperate Housewives” dell'omonima serie.

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Ad una ambientazione e ad una atmosfera degli anni '60 ben ricostruite, sopratutto nei costumi e nella regia, fa da contrappeso, e peso, la scelta di raccontare queste donne in maniera molto stereotipata lasciando solo intravedere personalità, caratteri e ambizioni potenzialmente in grado di affrancare questi personaggi dall'essere semplicemente l'incarnazione della perfetta casalinga, moglie e madre devota. E va bene che non stiamo parlando delle “suffragette” ma di donne figlie del loro tempo, ma ciò non toglie che dato il materiale di partenza si poteva fare di meglio e tirare fuori qualcosa di più originale.
Ne consegue che, con una tale impostazione di partenza, segreti e crepe che pur emergono tra le mura domestiche sembrano messi insieme talmente frettolosamente e semplicisticamente che non si ha il tempo per interessarsi per davvero al personaggio che ne è protagonista.
Un ulteriore difetto che emerge nel complesso in tutti e due i primi episodi è che proprio lo scorrere del tempo non si avverte e non basta far comparire le date sullo schermo per sottolineare che ci sia stato.
Ci ritroviamo così nella sostanza di fronte ad uno strano gruppo di sette “casalinghe disperate” d'antan in competizione tra loro eppure costrette a fare fronte unico per amor di patria e di propaganda. E rimane la spiacevole sensazione che anche il cast abbia dovuto fare lo stesso e la poca chimica di gruppo si avverte tutta.
Betty Grissom, Marge Slayton, Rene Carpenter, Annie Glenn, Trudy Cooper, Jo Schirra e Louise Shepard: sette donne, sette diversi caratteri e stili.

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Si parte con la stoica e, apparentemente, fredda Louise (Dominique McElligott) consapevolmente legata ad un uomo, Alan Shepard (Desmond Harrington), che la tradisce ma lei, purché non venga umiliata in pubblico, è disposta a perdonarlo perché questo è ciò che una moglie devota fa e perché “le emozioni vanno seppellite” dentro di noi e non mostrate.
C'è poi la sfacciata e intrigante Marge Slayton (Erin Cummings), l'unica con un passato alle spalle che non la rende affatto idonea per quell'immagine di perfezione che la campagna pubblicitaria nata intorno all'evento ha cucito addosso ad ognuna di loro. Abbiamo poi l'innocente Annie Glenn (Azure Parsons) protagonista della seconda parte del secondo episodio. Parlando di trovate semplicistiche, Annie ci viene presentata addirittura quasi esclusivamente attraverso il suo problema. Annie è “balbuziente” e per questo è quella che è più in difficoltà a stare sotto i riflettori. E giusto per ribadire il concetto gli sceneggiatori hanno pensato bene di calcare la mano ulteriormente regalandole la battuta peggiore dell' episodio “A woman who knows when to shut up. America will love me.” Perlomeno, la povera Annie, sembra poter contare sull'amore sincero di suo marito John (Sam Reid) sempre pronto a non farle pesare il suo problema,contrariamente agli autori della serie direi.
Annie e John condividono il fatto di avere una solida relazione d'amore con l'altra coppia formata da Betty (Joanna Garcia Swisher) e Gus Grissom (Joel Johnstone). Betty incarna alla perfezione il ruolo della “deliziosa mogliettina” americana anni '60 e appare fin troppo perfetta in quanto tale. Ciò non toglie che i Grissom sembrano essere almeno una coppia credibile.
Altro nucleo familiare è quello formato poi da Gordon (Bret Harrison) e Trudy Cooper (Odette Annable). Ad un passo dal divorzio quando arriva la chiamata dalla NASA, Trudy torna sui sui passi per permettere al marito di giocarsi la sua opportunità e sognando un giorno di poter essere lei, pilota con una certa esperienza, la prima donna astronauta. E anche Trudy ha il primo nemico proprio in casa in quanto suo marito non la supporta in questa sua ambizione facendole notare qual'è il suo posto:“I don't mean anything bad by this, but you're not an astronaut.You're an astronaut's wife”.

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Arriviamo poi alla coppia formata da Rene (Yvonne Strahovski) e Scott Carpenter (Wilson Bethel). Rene incarna,almeno in apparenza, la svampita e appariscente del gruppo e in quanto tale quella maggiormente oggetto delle critiche delle altre.
Yvonne, nonostante il poco spazio e le poche battute date al suo personaggio in due episodi, fa come sempre il suo lavoro e lo fa benissimo. Da notare il lavoro fatto sul tono di voce per rimarcare la pseudo svampitaggine del suo personaggio (ma sorge spontaneo il sospetto che la vera Rene in realtà fingesse di essere così anche per prendersi un po' gioco delle altre così seriose). Si narra addirittura che Rene fosse la preferita dell'allora presidente americano John Fitzgerald Kennedy.
Poco si può dire del rapporto di coppia tra questi personaggi dato che Rene ci viene mostrata per lo più in compagnia delle altre mogli e il marito ha si e no 3 scene in due episodi e non dice poi molto degno di nota. Ancora meno si può dire,stando a quanto visto finora, dell'ultima coppia formata da Jo e Wally Schirra per le stesse ragioni.
L'interlocutore principale di questo gruppo di donne è Max Kaplan (l'ottimo Luke Kirby di Rectify) inviato per conto di Life Magazine con il compito di raccontare come le mogli degli astronauti vivano il momento. La figura di Kaplan è una delle poche cose riuscite della serie, sopratutto per l'etica professionale che ha mostrato di avere per il momento (e che nel giornlismo d'oggi scarseggia).
In definitiva il limite e l'onere dei primi episodi di serie corali come questa è che devono ad un tempo presentare i personaggi e introdurre la storyline principale e non sempre riescono ad equilibrare le due parti.
Sarebbe forse stato più logico, avendo 10 episodi a disposizione, presentare queste coppie con maggiore calma, avendo così modo di approfondire meglio i vari personaggi e contemporaneamente lasciare più spazio al racconto della storia delle primi missioni spaziali, frettolosamente messo in secondo piano nello show.
Tenendo presente che la serie è tratta da un libro che narra di fatti realmente accaduti, l'impressione è che si sarebbe dovuto lavorare di più e meglio sulla sceneggiatura a partire forse anche da un casting più attento per alcuni ruoli.
Si spera per i prossimi episodi in qualche svolta più interessante e di vedere maggiormente il personaggio di Yvonne.

Recensione a cura di  LittleA

9 commenti:

  1. Complimenti per la recensione. Mi trovo ad essere d'accordo con quasi tutto quello che è stato scritto. Trovo che astronaut wives club sia una serie che non spicca per la trama e quindi dovrebbe puntare proprio sulla psicologia dei personaggi e invece sembra delle volte essere nient'altro che un'accozzaglia di clichè. C'è da dire che non è il mio genere, anzi ho scoperto questa serie dopo aver visto chuck in meno di un mese tutto in un fiato, aver scoperto questo blog, ed essendomi innamorato di yvonne ho deciso di seguirla in questa nuova serie (ne approfitto per fare i complimenti a questo blog per l'accuratezza e i continui aggiornamenti su Chuck, su Zachary e su Yvonne). Non c'è che sperare che la serie migliori, regalandoci qualche momento degno di nota in più, o per lo meno regalandoci più scene con Yvonne!

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    1. Ciao Christian e grazie del tuo bellissimo commento!!!
      Non può che fare un gran piacere che qualcuno apprezzi il nostro lavoro, soprattutto dopo che Chuck è terminato da alcuni anni. Posso chiederti come hai conosciuto Chuck e poi questo blog?
      Riguardo Astronaut Wives Club: come hai detto tu, anche io ho subito pensato che la serie non fosse molto nelle mie corde - pensiero poi confermato dalla visione dei primi trailer che non mi ha convinto per niente. La recensione di Little_A ha poi confermato i miei pensieri al riguardo...Forse una possibilità gliela darò, ma devo ancora terminare alcune serie che sto seguendo :)
      Grazie ancora e buona estate!!!

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    2. Buona sera Loo Bor. Scusa se ti rispondo adesso, ma era da un po' che non passavo per questi lidi, oggi ci sono capitato e ho visto che mi avevi risposto! :)
      Ho conosciuto Chuck dalla trasmissione su italia 1 questa estate. O meglio lo conoscevo già da anni, ogni volta guardavo qualche episodio a caso e mi piaceva molto. Avrò visto tra le varie repliche in tv la prima puntata non so quante volte! ahahaha. Però, per qualche motivo astrale particolare, non mi mettevo mai a vederlo tutto dall'inizio alla fine. Poi questa estate, proprio mentre cercavo una serie tv da guardare, ho visto per l'ennesima volta il primo episodio in tv in replica. Da lì ho deciso di recuperarlo tutto e l'ho visto tutto in un mese! Mi è piaciuto in maniera incredibile. Tanto che ho deciso che alla prossima festività mi regalerò il cofanetto in dvd o in blu-ray! :D Anzi, se qualcuno di voi chuck addicted lo possiede avevo qualche domanda da fare!
      Comunque, mentre guardavo la serie, una delle cose che mi ha colpito di più è stata sempre la colonna sonora, così cercando la colonna sonora dei vari episodi mi sono imbattuto in questo splendido sito, e da quel momento in poi torno ogni tanto a vedere se ci sono news (soprattutto sul film! :D)
      Grazie per tutto.

      P.s. Neanche io sto continuando astronaut wives club, sono fermo ai primi due episodi, ma magari mi deciderò di finirlo una volta che sarà conlcuso.

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    3. Sono felice che le repliche di Italia1 facciano ancora appassionare qualcuno a questo piccolo gioiellino di serie :)
      Riguardo ai DVD: purtroppo sono disponibili solo in inglese. Se la cosa non ti crea problemi li puoi ordinare su Amazon, così come la soundtrack ufficiale che è uscita da poco :D Credo che la maggior parte dei fan italiani di Chuck abbia dei "cofanetti fai da te", se capisci cosa intendo ;)
      Grazie a te dei tuoi commenti e chiedi per qualsiasi dubbio!!

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  2. Ciao!!!
    Scusate l enorme ritardo con cui commento..queste benedette connessioni che funzionano male!!!
    Ho visto 3 episodi in tutto di The Astronauts Wives Club e l'impressione generale resta quella...la serie sembra rinunciare a quell'approfondimento psicologico dei personaggi che dovrebbe esserci...lo accenna ma non scava in profondità...per il momento la lascio in standby perchè ho altro da recuperare..Mi sembrano molto interessanti i prossimi progetti di Yvonne...su Heroes Reborn invece non faccio molto affidamento..in genere non amo molto quando si resuscitano serie che già da sole funzionavano poco..inoltre dopo il Daredevil targato Marvel-Netflix l asticella della qualità per le serie a tema supereroi e/o gente con poteri particolari si è alzata di molto..e per tutte quelle che verranno e/o stanno continuando/continueranno non sarà facile reggere il confronto.
    Buona estate!!:)

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    1. Non so, anche io nutro forti dubbi su Heroes Reborn ma non sono una grande appassionata di serie/film sui super-eroi perciò potrei sbagliarmi :) Deve ancora uscire un progetto di Zachary o Yvonne che mi appassioni davvero...

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    2. In realtà io ho amato la prima serie di heroes. Le altre sono solo una brutta copia, un'ombra della prima serie. Se lo showrunner Tim Kring saprà tornare ai fasti della prima serie, secondo me potrà uscire un prodotto di qualità. Speriamo bene! :D

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    3. Della serie originale ho visto solo qualche episodio sparso qui e là perciò non posso esprimermi...Devo dire che i trailer di Heroes Reborn non sembrano male ma è proprio il genere che a me, solitamente, non appassiona. Sono felice però che Zac interpreti finalmente il ruolo del "cattivo" e sono curiosissima di vederlo all'opera :)

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  3. Ciao!!!
    Bè in effetti io anche della serie originale ho visto solo qualche episodio random..quindi non posso neanche io esprimermi...adesso poi sembra esserci un boom di queste serie a tema super-eroi e per adesso ad essere sincera l unica che ha fatto il suo dovere,per sceneggiatura,regia fantastica e recitazione grandiosa, è stato il Daredevil targato Marvel-Netflix...
    Mi schiero comunque con loo,sono curiosa di vedere Zach versione "cattivo"..ma allo stesso tempo per ora i progetti in cui sia lui sia Yvonne sono stati coinvolti non è che mi abbiano poi appassionato più di tanto...vedremo...
    Buon resto della settimana

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